Immagine Religiosa Devozionale "Vera Effigie della Madonna del Colle" 15 agosto dell’Anno Santo 1975 (da Collezione)
Immagine Religiosa Devozionale "Vera Effigie della Madonna del Colle" Vito Giovannelli 15081975. Vera Effigie della Madonna del Colle che si venera in Pescocostanzo (Aquila). Il Culto dell’Immagine Devozionale in abbruzzo – Ristampa da una incisione originale di Vito Giovannelli edita a ricordo del ritrovamento della Miracolosa Immagine della Madonna – 15 agosto dell’Anno Santo 1975.
La basilica di Santa Maria del Colle è la Chiesa Parrocchiale di Pescocostanzo in provincia dell’Aquila. La venerazione per la protettrice di Pescocostanzo è tale che essa viene festeggiata 2 volte l'anno, in maggio e in agosto con una partecipazione quasi plebiscitaria dei pescolani, specie in alcuni momenti del rito come quando la statua della Madonna viene tolta dalla nicchia per essere posta a lato dell'altare maggiore e quando vi riviene collocata. I fedeli si accalcano intorno all'effige per baciare il manto della Madonna. Custode di questa tradizione è la Confraternitadi Santa Maria del Suffragio dei Morti costituitasi nel 1624, un'istituzione ancora molto attiva e sostenuta dall'intera popolazione.La festa si tiene il 31 Maggio di ogni anno con solenne cerimonia religiosa nella Basilica della Madonna del Colle e con una imponente processione nel centro storico di Pescocostanzo. Apre il corteo la Confraternita e le autorità civili e religiose. La statua della Madonna è un capolavoro del tardo bizantino, seduta sul trono formato da due animali ai lati, si presenta in atto benedicente e con il bambino, arricchita da una fine policromia a seguito di un restauro avvenuto nel 1589, come attesta un'iscrizione a lato del trono. Essa è annoverata tra le più antiche opere d'arte figurativa conservate in Pescocostanzo e una delle più antiche del genere nella regione Abruzzo.
Un tempo a fine festa c'era l'usanza di assegnare alle ragazze rimaste orfane di padre, un equivalente in denaro per l'acquisto di un letto matrimoniale. Il denaro era ricavato da lasciti di benefattori pescolani. La dote veniva consegnata solo al momento della avvenuta celebrazione del matrimonio.
Non è la prima volta che Vito Giovannelli assume un soggetto sacro a tema della sua opera grafica. Le xilografie dell’artista, con immagini di santi e madonne, venivano divulgate fra il popolo in paesi festanti in occasione di feste patronali (quali ad esempio: festa di san Giuseppe e della Madonna del Pozzo a Capurso, festa di san Giustino a Chieti, festa di Santa Liberata a Francavilla). Oggi il suo pubblico si è ristretto e selezionato, così come il formato delle sue opere. Non più il popolo in festa, ma un limitato gruppo di collezionisti ed esperti godono delle sue immagini mentre le plance di grande formato sono state sostituite dai minuscoli legni degli ex libris. Vari sono stati i temi trattati da Giovannelli, negli ultimi anni della sua ricerca exlibristica: ex musicis, ritratti di musicisti, parlanti, ex libris con passi di danza. Ora constatiamo che anche l’ispirazione sacra ha trovato posto in una pregevole raccolta dedicata alla vergine. La figura della Madonna è particolarmente sentita dall’artista. I volti giovani di Maria sono sempre intrisi di una vissuta spiritualità. Gli occhi sono profondi e marcati, lo sguardo materno è rivolto agli uomini più che al cielo o mira il bambin Gesù, stretto tra le braccia. Sono madonne tacite, riflessive, assorte in preghiera, a volte tristi. I mantelli delle Madonne sono trapunti di ori e stelle, i vestiti vanno dalla sontuosità bizantina ai broccati rinascimentali, sul capo aureole e corone tradizionali. Le spalle sempre scese riproducono i tratti delle labbra nell’espressione del dolore e della tristezza. La ricerca iconografica di Giovannelli sulla Madonna si presenta come un work in progress, che già diventa patrimonio e tradizione.
Dimensioni: cm 24,7 x 34,5.
Misura dell’immagine centrale: cm 13 x 15,3.
Stato di Conservazione: ottimo stato come da foto.